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I DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE: CHE COSA SONO E COME AFFRONTARLI.

I disturbi dell’alimentazione negli ultimi anni hanno suscitato un grande interesse, ma tuttora costituiscono un enigma per i ricercatori e una difficile sfida per i clinici.
Le loro cause non sono note, anche se un’interazione complessa di fattori biologici, psicologici e sociali sembra giocare un ruolo importante nell’aumentare il rischio del loro sviluppo.
Negli ultimi anni, comunque, sono stati compiuti progressi significativi sia nella loro comprensione sia nel trattamento.
Possono essere definiti come persistenti disturbi del comportamento alimentare che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica e il funzionamento psicosociale.
L’ultima versione del manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali, noto come DSM-5, riconosce tre disturbi dell’alimentazione principali (anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da binge-eating) e un ampio gruppo di “altri disturbi dell’alimentazione”.
Numerosi studi suggeriscono che questi disturbi siano manifestazioni diverse di un’unica psicopatologia specifica.
L’aspetto che colpisce di più, quando si incontrano persone affette da anoressia nervosa, bulimia nervosa e altri disturbi dell’alimentazione è la somiglianza tra di loro. In particolare condividono il medesimo nucleo psicopatologico e cioè l’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo. Questa è definita come la tendenza a giudicare il proprio valore in modo predominante o esclusivo in termini di peso e forma del corpo.
Spesso si sentono fare queste domande:

“È un problema che nasce da un cattivo rapporto con i genitori o con la mamma?, “È dovuto alla pressione sulla magrezza esercitata dai media e dal mondo della moda?”, “È una richiesta di aiuto o una protesta?”

“Mia figlia è diventata anoressica. Devo assecondarla per non perdere il suo affetto?”

“Credo che mio figlio sia bulimico. Come mi devo comportare?”

“Mio figlio diciassettenne mi ha confessato di non accettarsi dal punto di vista fisico e di desiderare di essere completamente diverso. Devo preoccuparmi o è solo un capriccio?”

“Ho scoperto mia figlia nel tentativo di procurarsi il vomito: Su mia pressante richiesta ha ammesso di averlo fatta altre volte. Che cosa le succederà?”

“Mi sono accorto che mia moglie si alza regolarmente ogni notte per andare a svuotare il frigorifero. È bulimica?”

Non c’è una risposta semplice a queste domande. La realtà è che non conosciamo ancora bene la causa dei disturbi dell’alimentazione. I dati ottenuti dalla ricerca più recente sembrano indicare che derivino dalla combinazione di predisposizione genetica e fattori di rischio ambientali.

A dir la verità la questione non è come guarire, ma come vivere

JOSEPH CONRAD

Dott.ssa Lorella Fornaro
Psicologa e Psicoterapeuta
Responsabile del Centro Aidap di Parma
Specialista nella cura dei Disturbi dell’Alimentazione e dell’Obesità

La foto è di rawpixel on Unsplash