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Quando gli psicologi parlano di problemi “psicosomatici” si riferiscono all’effetto della “psiche” (la mente) sul “soma” (il corpo).
Una diagnosi del genere in molte persone può produrre la sensazione che la loro sofferenza sia sminuita, in quanto “È tutto nella mente”. In realtà non è così. La centrale di controllo del corpo è il cervello. C’è sempre un’interazione tra cervello, mente e corpo. Talvolta le nostre reazioni corporee incidono sulla pace della mente. Tutti hanno fatto l’esperienza di sentirsi giù quando sono malati o eccessivamente stanchi. È altrettanto vero che lo stato mentale influisce sul corpo. Esistono numerose ricerche che dimostrano come lo stress mentale influenzi il sistema cardiocircolatorio, respiratorio e immunitario.

È importante ricordare che è il modo in cui i ricordi vengono immagazzinati nel cervello a influire direttamente su come ci sentiamo e reagiamo, sia a livello mentale sia a livello fisico.
Quando esiste un evidente problema fisico, come una malattia o un’amputazione, i sintomi della patologia possono risentire dei nostri ricordi non elaborati. Altre volte i sintomi causati dai ricordi non elaborati possono mascherarsi come problemi medici.

Anche se intense emozioni e sgradevoli sensazioni fisiche sono causate da ricordi non elaborati, non sta “tutto nella mente”, in quanto il cervello invia segnali al resto del corpo. Il cervello fa parte del corpo ed è la fonte di tutte le nostre sensazioni corporee.

Solo recentemente il binomio mente-corpo è tornato al centro del dibattito clinico e scientifico. La scoperta dei neuroni specchio ha permesso di restituire alla fisicità una dimensione affettiva: il corpo di ognuno risuona al contatto con l’altro, confermando la natura “incarnata” del nostro sentire; la nostra mente vive “di riflesso” le medesime esperienze che osserva, permettendoci di comprenderle a livello profondo, viscerale, gettando così le basi dell’intersoggettività.

Molte persone pensano che un evento traumatico influenzi solo la mente. I ricordi traumatici vengono immagazzinati in modo disadattivo nel cervello e cambiano il modo in cui il cervello funziona. Ciò che viene generalmente minimizzato è la risposta del corpo al trauma. Quando una persona si spaventa, assistiamo ad una risposta fisiologica di allarme, con il corpo pronto all’azione per combattere o fuggire. Oppure, il corpo può bloccarsi, fino a collassare (come a “spegnersi”). Il corpo può poi aggrapparsi a tali risposte, e tali stati fisiologici vengono come “fissati” nella memoria e cronicamente riattivati nel presente. Da ciò derivano angoscia e sintomi somatici, insieme a sintomi psicologici e comportamentali. Le sensazioni corporee provate al momento del trauma, continuano a essere rivissute interferendo con il funzionamento e con il benessere dell’individuo.

La terapia E.M.D.R. (Eye Movement Desensitizazion and Reprocessing) è basata sulla desensibilizzazione e la rielaborazione di eventi traumatici attraverso i movimenti oculari. Coinvolge l’intera persona, dalle immagini mentali, ai pensieri e alle convinzioni, alle emozioni, fino alle sensazioni corporee.
L’E.M.D.R. rimette in funzione un meccanismo naturale innato che tutti noi abbiamo permettendo di elaborare le informazioni intrappolate nella parte emotiva del cervello rimettendola in connessione con altre esperienze di vita, quindi, con la parte corticale. Il ricordo dell’evento rimane, ma la sua portata traumatica viene elaborata e i sintomi, il disagio e i comportamenti disfunzionali annessi al trauma si risolvono.

"Non muovere mai l'anima senza il corpo, né il corpo senza l'anima, affinché difendendosi l'uno con l'altra, queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute".
(Platone)

Dott.ssa Lorella Fornaro
Psicologa-Psicoterapeuta
Responsabile del Centro Aidap di Parma
Specialista nella cura dei Disturbi dell’Alimentazione e dell’Obesità
Terapeuta EMDR